La Federal reserve ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base all’1,75-2%
Le attese sono state rispettate e la Federal Reserve ha tagliato i tassi del costo del denaro di 25 punti base all’1.75/2 per cento. Vediamo i dettagli di questa mossa economica.
Motivi che hanno decretato questa operazione e prospettive di crescita
Le giustificazioni di queste operazione, a detta del comunicato espresso in data 18 settembre 2019, sono da imputare agli sviluppi globali dell’economia ed in caso questa ne risulti indebolita, si opterebbe per un ulteriore abbassamento dei tassi come mossa di risposta alla crisi. In ogni caso le prospettive di chi ha deciso per il primo taglio sono quelle di un miglioramento e non di un deterioramento dei mercati. E non si pensa ad ulteriori altre mosse economiche se non in caso di estremo bisogno.
Alcune figure si sono dimostrate contrarie
Tre membri del Fomc sono risultati in disaccordo con questo ribassamento: James Bullard avrebbe preferito che i tassi fossero ribassati addirittura di 50 punti, mentre Esther George ed Eric Rosengren, avrebbero confermato volentieri al 2/2.25 per cento. Nonostante le loro rimostranze, l’operazione di tagliare di 25 punti all’1.75/2 per cento è stata portata avanti fino al suo termine di concretezza.
Strategia di mercato
La risposta “proattiva” della Federal Reserve dovrebbe rispettare le aspettative di crescita che sembrano sempre più vicine, in accordo con una politica fiscale che però faccia la sua parte all’interno del comparto economico. Il morale risulta quindi piuttosto alto fra gli esperti, per la quale ci si aspetta una crescita moderata, un mercato del lavoro sicuro ed il ritorno all’inflazione fissato al 2 % per il 2020.

L’idea di rendere la politica monetaria “più accomodante” sono una scelta precisa di prepararsi anche di fronte ad una crisi con cartucce pronte da sparare. Ulteriori indicazioni saranno fornite riunione dopo riunione, a seconda di come la situazione si evolverà nel tempo.
Proiezioni di Powell
Le proiezioni al livello macroeconomico gestite da Powell sono coerenti con una crescita lenta ma costante nei prossimi anni: fino ad arrivare ad una cifra pari all’1.9% nel 2022, sempre nell’idea che gli Stati Uniti vadano bene e possano andare sempre meglio.
Una buona parte tocca alle politiche fiscali
La crescita viene quindi delegata quasi interamente alle politiche economiche, essendo le linee guide di questa operazione pronte ad essere stabilite caso per caso e senza quindi una certezza precisa. Si delega alla competenza e alle attitudini della classe lavoratrice, la lenta ma costante ripresa dell’economia, in accordo col migliorare della produttivitá.
Iniezioni di liquidità non danneggiano ambito monetario
In attesa dell’evoluzione dell’economia, la Fed ha iniettato 75 miliardi di liquidità al giorno, sempre meno della richiesta delle banche, per non permettere ad i titoli Fed Founds di innalzarsi al di sopra del livello della politica monetaria, che non è stata modificata in alcun modo. Questi dati, a parere del presidente, sono dati fondamentali utili a comprendere come il mercato stia funzionando bene. La Fed ha comunque optato per un taglio delle riserve in eccesso, portandoli a 0.20 punti sotto il livello di riferimento.